Obiettivo: realizzare una cittadella della giustizia. Il Municipio invita i cittadini a esprimersi nella votazione cantonale di domenica 9 giugno 2024 in modo favorevole su un progetto di largo respiro. Due le decisioni a cui la popolazione è chiamata.
La prima è accettare lo stanziamento di un credito di 76 milioni per l’acquisto di un edificio dell’ex Banca del Gottardo di Lugano di proprietà dell’EFG Bank. La seconda riguarda invece l’accoglimento di uno stanziamento di 6,44 milioni di franchi da destinare alla progettazione e ristrutturazione dello stabile. “Tale credito – spiega il comune in una nota- servirà anche per realizzare uno studio di fattibilità e progettare gli spazi destinati alla sede provvisoria, necessaria al momento della ristrutturazione del palazzo di giustizia”. Rispetto all’adozione di soluzioni transitorie, il comune ha optato per realizzare un polo della giustizia nuovo di zecca “più moderno e funzionale, con spazi adeguati e servizi migliori a beneficio di tutta la popolazione”.
L’intervento, sottolinea il comune, non è più differibile nel tempo dal momento che l’attuale palazzo di giustizia, risalente agli anni sessanta, sta accusando l’usura dei tempi. “Il nuovo palazzo di giustizia- specifica ancora il comune – accoglierà in particolare il Tribunale d’appello, la Pretura civile, la nuova Pretura di protezione oggi Autorità di protezione, l’Ufficio del Giudice dei provvedimenti coercitivi e altre autorità amministrative adibite a esecuzioni, fallimenti, registro fondiario”. L’acquisto dello stabile renderà possibile, dice il comune, “procedere alla ristrutturazione dell’attuale palazzo di giustizia dove rimarranno ubicati il Ministero pubblico e la Polizia cantonale”. Se l’investimento non dovesse essere accolto, puntualizza il comune, occorrerà un investimento pari a 183 milioni di franch “senza peraltro risolvere i problemi logistici della giustizia ticinese e rischiando di comprometterne il buon funzionamento”.
Del resto vi è un rapporto del Consiglio della Magistratura e delle Autorità giudiziarie che parla chiaro e mette nero su bianco la necessità del mondo giudiziario luganese di disporre di un avamposto più al passo con i tempi. “Votare sì – conclude il comune- significa concretizzare un investimento sostenibile a livello ambientale e sociale, attraverso il recupero e la valorizzazione di stabili esistenti e l’accesso facilitato dalla futura rete tram treno”.